Attivazione dell'antenna di via Roma
il comitato San Francesco scrive al sindaco Di Pangrazio
Avezzano, 15 dicembre 2014
Alla cortese attenzione:
dell’Ill.mo Sig. Sindaco
del Comune di Avezzano
dei Consiglieri di Maggioranza
dei Consiglieri di Minoranza
dell’assessore all’ Ambiente
dell’assessore alla Sanità
del Responsabile del Settore Urbanistico
di tutti gli Enti ed Associazioni Varie
interessate alla tutela della salute
pubblica e alla salvaguardia del territorio
della Pro-Loco di Avezzano
della Unione Nazionale Consumatori
-Sede di Avezzano-
Via Fratelli Rosselli, 79
OGGETTO: Lettera aperta: l’ennesima
antenna per la telefonia mobile installata su un edificio situato su via Roma
angolo via Collerotondo-Avezzano.
Ill.mo sig. Sindaco,
a
breve entrerà in funzione l’impianto per la telefonia mobile VODAFONE
installato circa un mese fa, senza alcun
preavviso per la popolazione e a tamburo battente (in soli due giorni…!) ,
sull’edificio situato in via Roma angolo via Collerotondo, in pieno centro
abitato, nel cuore del popoloso quartiere cd. “dei Frati”.
Dunque, siamo di fronte all’ennesima installazione
di un sito adibito alla trasmissione della telefonia mobile, all’ennesimo
capitolo destinato inevitabilmente ad alimentare il triste fenomeno della
“antenna selvaggia” (che investe ormai, a macchia d’olio, tutto il territorio
nazionale), nella coscienza e nella consapevolezza che, purtroppo, non sarà di certo l’ultimo, volendo noi dare
credito (magari potessimo essere smentiti con argomenti validi !) alle voci che
già circolano in città su nuove allocazioni che nell’immediato futuro
interesseranno il nostro già martoriato territorio.
Ed
allora è necessario e doveroso per noi membri del “Comitato di Quartiere San Francesco (cd. dei Frati)”, che
da alcuni anni, come a Lei ben noto, è sorto proprio in questa zona della città
con l’evidente scopo di fornire a tutti i residenti un mezzo di comunicazione
diretta con coloro che la governano ed uno strumento di democrazia partecipata,
attraverso il quale esercitare –quando necessario- un controllo trasparente
sull’operato della amministrazione di turno, ….è doveroso, dicevamo, chiedersi
e interrogarsi se nel caso di specie l’iter seguito dalla Compagnia telefonica
Vodafone sia perfettamente conforme e
rispondente alla normativa vigente, che
dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere posta a tutela della salute
pubblica contro il pericolo derivante dall’inquinamento elettromagnetico.
Ma,
illustre concittadino, non vogliamo sentirci ripetere anche da Lei ciò che già
sappiamo benissimo, e cioè che il legislatore consente e addirittura favorisce
questa proliferazione smisurata di impianti, nel segno e nel nome di un
progresso tecnologico che avanza silenziosamente ma inesorabilmente, al quale
ormai tutti ci siamo purtroppo assuefatti, dimenticando o sottovalutando le
pericolose conseguenze che da esso possono derivare a carico della nostra
salute; non possiamo e non vogliamo essere, nell’era in cui viviamo, contro la
tecnologia, ma riteniamo che essa non necessariamente debba essere piazzata sulle teste dei cittadini !
Allora,
pur prendendo atto che la normativa in materia ormai da anni (a partire dal
D.L. 198/2002 fatto approvare dall’allora ministro delle Telecumincazioni
Maurizio Gasparri) ha introdotto norme sempre meno restrittive “….al fine di agevolare la liberalizzazione nel
settore delle telecomunicazioni in un mercato concorrenziale…” (dunque
nascondendo, senza peraltro riuscirvi completamente, gli enormi interessi
economici sottesi al fenomeno dietro la maschera della necessità di
accelerare la modernizzazione del paese), arrivando addirittura ad omettere
di fissare precisi limiti di distanza dei ripetitori dalle case (salvo casi
particolari: scuole, ospedali ecc) e a considerare tali strutture di importanza
pari alle opere di urbanizzazione primaria (alla stregua di strade, fogne,
illuminazione pubblica, ecc.), cioè di quelle opere da intendersi
“indispensabili” per la vivibilità di un determinato abitato (e riteniamo che
questa sia una vera e propria aberrazione), …….in un contesto di siffatto
genere, allora, quali sono le proposte e le richieste che questo Comitato, a
tutela degli interessi pubblici veramente preminenti ed essenziali (quale
quello alla salute e alla difesa dell’ambiente), sente di poter e di dover
avanzare a chi amministra la nostra città ?
Ebbene,
al di là della mera verifica concernente la regolarità e/o legittimità della
pratica amministrativa che nel caso in questione ha portato alla installazione
della antenna su via Roma, che di certo gli organi competenti hanno (o
quantomeno avrebbero) il dovere, anzi l’obbligo, di avviare preventivamente e
d’ufficio, di propria iniziativa, a prescindere da qualunque istanza e
richiesta proveniente dagli sfortunati cittadini di turno, noi chiediamo con forza a questa amministrazione un duplice
impegno, o meglio lo esigiamo:
1) E’ in primo luogo necessario che il Comune
proceda finalmente, senza ulteriori indugi ormai non più tollerabili, ad
adottare un Piano di Localizzazione
degli impianti di trasmissione della telefonia mobile, secondo i
criteri dettati in materia dalla Regione Abruzzo, cui spetta appunto il compito
di disciplinare l’uso del territorio, pur senza impedire od ostacolare
ingiustificatamente l’insediamento degli impianti stessi.
Secondo
quanto previsto e disciplinato nell’art.
11, comma 1, Legge Regione Abruzzo n. 45/2004 (così come modificato ed
integrato dall’art. 4 L.R. n. 11/2005) è il Comune che deve predisporre, in sede di P.R.G. o in sede di variante
allo strumento urbanistico, un apposito regolamento inteso ad
individuare i siti tecnologici da utilizzare per una ottimale
localizzazione delle antenne di telefonia mobile, tenuto conto
imprescindibilmente da un canto della morfologia del territorio, e dall’altro
della funzionalità delle reti e dei servizi, che in ogni caso va assicurata.
Come
risulta pacificamente acclarato dalla giurisprudenza amministrativa (si veda in
proposito anche sentenza del TAR Abruzzo-L’Aquila n. 664/2011, resa nel
processo n. 208/2011 vertente proprio tra il Comune di Avezzano e la Vodafone
Omnitel Spa) la normativa regionale “….prefigura…uno
strumento urbanistico contenente la localizzazione degli impianti e
l’individuazione dei siti che assicurino la funzionalità delle reti e dei
servizi…”: ne consegue che gli impianti, anche nel nostro territorio,
dovrebbero essere realizzati solo ed unicamente nelle zone di PRG ove sia già
prevista la loro installazione, sulla base di criteri oggettivi atti a
suggerire soluzioni idonee a minimizzare il più possibile l’esposizione dei
cittadini ai campi elettromagnetici.
Ma
tale regolamento di PRG non è stato mai adottato dal Comune di Avezzano.
Ed
è per questo che i Gestori continuano a fare “il loro mestiere” e, di
conseguenza, a chiedere alle amministrazioni che si sono succedute negli anni e
che si succederanno di essere autorizzati ad installare i propri impianti nei
luoghi da loro unilateralmente prescelti ed individuati, dietro corresponsione
di cospicue somme ai proprietari cittadini che si dichiarano disposti a locare
i propri edifici per questo scopo. Il tutto seguendo, ovviamente, la mera e
speculativa logica del mercato e non certo quella della salvaguardia e della
tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
Ma
ciò non deve più accadere: i siti e le zone di PRG da
individuare ad opera del Comune per la ottimale localizzazione degli impianti
devono avere natura pubblicistica, selezionati in modo tale che risulti tutelata,
insieme alla funzionalità delle stazioni, anche e soprattutto la morfologia del
territorio e la salute dei cittadini.
E
non solo: tale modo di operare assicurerebbe anche entrate non indifferenti per
le casse comunali (le somme, cioè, erogate dai gestori in cambio dello
sfruttamento di tali spazi), da utilizzare a vantaggio della intera comunità
locale.
Il
Comitato di Quartiere San Francesco pertanto, per quanto sopra premesso, La
invita con forza, nella sua qualità, a procedere a tutte le opportune verifiche
del caso e, soprattutto, a far sì che
sia finalmente avviato l’iter burocratico-procedimentale diretto alla
elaborazione e al conseguente inserimento in PRG del Piano per la
localizzazione dei siti tecnologici adibiti alla trasmissione della telefonia
cellulare sul territorio comunale; nel frattempo dovrà essere deliberata la
sospensione di tutte le procedure di autorizzazione già in corso, e di quelle
che dovessero essere avviate nell’immediato futuro. Ciò a tutela della salute
collettiva di tutta la cittadinanza, nel pieno assolvimento di uno tra i
compiti primari che certamente spetta ad ogni Sindaco di qualunque città.
2) E’ necessario,
inoltre, che l’amministrazione comunale di questa città adotti ogni più
opportuna iniziativa intesa a verificare che l’inquinamento elettromagnetico
proveniente dall’impianto di via Roma appena installato, così come da tutti gli
altri messi in funzione in precedenza nell’ambito del nostro comprensorio, si
mantenga permanentemente ben al di
sotto delle soglie di esposizione e dei valori di attenzione fissati dalla
legge statale (in primis, Legge 22/2/2001 n. 36: legge quadro sulla protezione
dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici): anche
perché vi è piena, triste consapevolezza
che, nonostante il rispetto dei limiti di legge, ancora oggi non esistono
conclamati studi scientifici che accertino gli effetti cronici dei campi
elettromagnetici e, conseguentemente, non esiste soglia sotto la quale si
possano escludere effetti nocivi per emissioni anche di bassa intensità.
E’ il c.d. principio di precauzione che Vi “impone” questo
comportamento: esso si annovera tra quelli fondamentali nell’ambito della
politica comunitaria in materia ambientale (art. 174 del trattato della
Comunità Europea), ed è già recepito nella legislazione nazionale dal Codice
dell’Ambiente (art. 3 ter D.Lgs 152/2006). In estrema sintesi, al fine di
garantire la protezione e la cura dei beni fondamentali quali, appunto, la salute o l’ambiente, è necessaria
l’adozione o l’imposizione di determinate misure di cautela anche in
situazioni di incertezza scientifica, nelle
quali è ipotizzabile soltanto una situazione di rischio, e non invece dimostrata,
allo stato delle attuali conoscenze, la sicura o anche solo probabile
evoluzione del rischio in pericolo.
Perciò non è affatto sufficiente che il
Comune, quale ente specificatamente preposto al controllo dei livelli di
esposizione ai campi elettromagnetici, si limiti ad assicurare campagne
periodiche di misurazione, avvalendosi –come di prassi accade- dei tecnici
specializzati dell’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente (ARTA).
Occorre ben altro impegno: è assolutamente necessario che esso deliberi di
dotarsi di strumentazione idonea per effettuare autonomamente controlli
permanenti, 24 ore su 24, su tutti gli impianti in funzione nel nostro
territorio, previa idonea mappatura delle antenne già realizzate e di quelle di
futura, prevista installazione.
Solo così operando si potrà,
quantomeno, nutrire la speranza di riuscire a minimizzare il più possibile i
potenziali danni alla salute umana arrecati dall’emissione di onde
elettromagnetiche, nell’attesa che nel frattempo la comunità scientifica sia in
grado di fornirci notizie più sicure e rassicuranti.
Questo Comitato, a sua volta, a
prescindere dalle invocate e auspicate iniziative che l’amministrazione vorrà
intraprendere nel senso appena sopra evidenziato, fa rilevare che intende organizzarsi
anche per conto proprio, al costo di immani sacrifici, pur di riuscire a
dotarsi di idonee apparecchiature e procedere a propri autonomi e continui
controlli sulle emissioni provenienti dalla antenna di recente installazione.
La Compagnia VODAFONE è avvisata !
Non abbiamo intenzione, sia ben chiaro,
di rimanere a guardare e di attendere, magari vanamente, che qualche attento
amministratore si sensibilizzi e si adoperi fattivamente per la soluzione di
questo preoccupante problema: non molleremo la presa e continueremo ad
insistere sulle nostre richieste, finché non avremo risposte esaustive e
concrete.
Ci auguriamo infine che analoghe
iniziative vengano intraprese nel nostro comprensorio, nei territori limitrofi
e/o negli altri Comuni della Marsica da parte di Enti, Associazioni varie, o
-più semplicemente- di comitati spontanei di cittadini che vorranno unirsi a
noi nella lotta contro la smisurata proliferazione delle antenne e delle stazioni
di telefonia mobile.
Ad
essi rivogliamo con forza il nostro caloroso invito.
Nella
speranza di essere ancora in tempo a far sì che le nuove generazioni non
abbiano a pagare in futuro un prezzo troppo alto. Nel caso sapranno, almeno,
chi ringraziare !
Distinti
saluti.
IL COMITATO DI QUARTIERE
“SAN
FRANCESCO” DI AVEZZANO